I.S.B.E.M. (già Convento dei Cappuccini)

“Si suppone che nei pressi della chiesetta di santa Maria di Stigliano ci fossero dei vecchi alloggi, abitati precedentemente dai monaci basiliani, che i frati Cappuccini, giunti a Mesagne nel Cinquecento, presero come proprie abitazioni, creando il primo nucleo di quello che sarebbe diventato un futuro romitorio.

Ben presto l’apostolato promosso dai frati suscitò la stima della cittadinanza mesagnese, al punto da indurre l’Universitas ( è il termine che generalmente indicava i Comuni dell’Italia meridionale ndr), il clero ed il popolo, intorno al 1552, ad edificare un convento ai frati.

Gli oneri per la costruzione del nuovo convento vennero divisi tra gli amministratori mesagnesi e l’arciprete Lucantonio Resta, futuro vescovo di Andria.

Il complesso dei frati Cappuccini si presenta, attualmente, come una struttura robusta e severa, di forma quadrata, con la facciata di metri ventuno circa, ed i lati di metri venti, ed un’altezza di circa tredici metri. L’aspetto architettonico sembra dare un’impressione di unità, che lascia, tuttavia, intuire le varie fasi di accrescimento, rilevabili attraverso una attenta analisi dei particolari e di certe anomalie che si riscontrano nelle misure, lungo un processo di costruzione che va dal 1500 al 1800.

Chiesa e Convento dei frati Cappuccini  – Esterno 

Interni del Convento – Corridoi e Chiostro

L’ingresso del convento era ubicato in passato, sulla facciata principale a lato di quello della chiesa. Un breve corridoio portava in un disimpegno da cui partiva un altro corridoio che collegava direttamente un’uscita su un chiostro quadrato, di piccole dimensioni, con al centro un pozzo. Il corridoio si immetteva in un altro trasversale, in cui una scala conduceva al piano superiore. Sul corridoio si aprivano le officine, la portineria, l’infermeria ed alcune celle per il frate portinaio ed i terziari. Sul corridoio si affacciava la cucina di metri quattro per tre, ed il refettorio, largo cinque e lungo nove metri. Il corridoio, largo 1,70 metri circa, terminava in un vano, presumibilmente adibito a sacrestia, contiguo al coro della chiesa ed al coro stesso.

Interni della Chiesa

Da questo si accedeva nella bellissima chiesa dedicata a santa Maria di Stigliano. Più semplice appare l’interpretazione architettonica del primo piano, anche perché qui minori sono stati gli interventi successivi, e più agevolmente si riconosce il piano unitario di progettazione. Quattro corridoi, larghi 1, 60 metri, costituiscono l’ossatura intorno alla quale è organizzato il convento. Le celle che si affacciavano sul corridoio dovevano essere una trentina. Nelle varie fasi d’uso, in epoca post – unitaria, molti muri divisori, però, sono stati abbattuti ed alcune celle sono state collegate tra di loro. In conseguenza di ciò alcune porte sono state murate.”

Nella foto l’amico Mario Carlucci incontra il Prof. Alessandro DISTANTE, Presidente ISBEM che gentilmente ci ha ospitato in questa visita e il suo vecchio amico Prof. Paolo Cavaliere

Informazioni
In passato il convento fu adibito a caserma, ricovero per i poveri, carcere mandamentale e deposito comunale. Oggi, dopo un attento recupero, questa struttura ospita l’Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo.

Bibliografia
Cavallo, Tr. (1994), I frati cappuccini a Mesagne, Mesagne, Istituto Culturale Storia e Territorio.
Greco, L. (2001), Storia di Mesagne, volume III: l’architettura sacra nella storia e nell’arte, Fasano, Schena editore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *